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Segue: -Da invisibile a visibile: Ecco la materia oscura (articolo di "La Stampa" 09/01/2007)-

LA PROVOCAZIONE:  

"RITORNO AL FUTURO:

PER UN NEO-PAGANESIMO IN ONORE DELLA DEA RAGIONE E DI TUTTI I SUOI PROFETI: DA VOLTAIRE A MAZZINI"


Contro le alienazioni delle religioni11/11/2006

Il Paganesimo e' vecchio come l'umanita'.


Mettiamo pero' un punto e iniziamo dai culti misterici greci.

Gia' in era pre-ellenica aveva acquistato importanza in Grecia una comunita' misterica che prendeva nome dalla citta' attica di Eleusi, dove si trovava il luogo del culto.

I misteri eleusini ebbero molti seguaci fino ad epoca romana inoltrata. La legenda che sta alla base del culto indica che in origine si trattava di riti legati alla vegetazione.

Mades (Ade) ha rapito Kore (Core), la fanciulla divina patrona delle messi. Core viene cercata dalla madre Demeter (Demetra) e ritrovata.

Il ritorno e il permanere di Core sulla terra simboleggiano la stagione fertile dell'anno.

Il Paganesimo e' vecchio come l'umanita'.

Mettiamo pero' un punto e iniziamo dai culti misterici greci. Gia' in era pre-ellenica aveva acquistato importanza in Grecia una comunita' misterica che prendeva nome dalla citta' attica di Eleusi, dove si trovava il luogo del culto. I misteri eleusini ebbero molti seguaci fino ad epoca romana inoltrata.

Demetra
Demetra
[Musero Firenze - foto eseguita dall'autore del sito anticamadre.net]

La legenda che sta alla base del culto indica che in origine si trattava di riti legati alla vegetazione. Mades (Ade) ha rapito Kore (Core), la fanciulla divina patrona delle messi. Core viene cercata dalla madre Demeter (Demetra) e ritrovata. Il ritorno e il permanere di Core sulla terra simboleggiano la stagione fertile dell'anno.

Nei misteri eleusini, la rappresentazione drammatica di questa legenda ad opera degli iniziati, i "misti", aveva perduto il carattere originario di un rito della vegetazione. Ora la rappresentazione serviva per conferire ai "misti" un senso di profonda letizia e garantiva un destino felice nell'oltretomba.

Il culto del dio Dionysos (Dioniso) era giunto in Grecia dalla Asia Minore e in epoca ellenistica si diffuse nell'Impero Romano, trovando accoglienza anche a Roma.

Dionisos
Dionisos
[No Coprygth - da wikipedia.org]

Anche l'orfismo e i suoi misteri conobbero in epoca ellenistica una grande fioritura. Erano giunti nell'Impero Romano dalla Tracia attraverso la Grecia. Resoconti sul poeta e cantore tracio Orpheus, al quale si fa risalire l'orfismo, presentano aspetti che appartengono al mondo della mitologia.

Orfeo sarebbe sceso agli inferi per strappare al regno delle ombre la propria consorte Eurydike.

L'impresa gli sarebbe riuscita soprattutto con l'aiuto del suo canto, ma quando si volto' verso Euridice, questa si vide costretta a tornare fra le ombre ed egli fu dilaniato dalle Menadi. Pitagora (circa 580-510 a.C.) fu il fondatore di una dottrina e di una comunita' religiosa che lo riconosceva come maestro e che era vicina all'orfismo. Il pitagorismo sorto a Kroton, oggi Crotone in Calabria, mirava alla liberazione dell'anima dal carcere del corpo e al suo ritorno alla propria origine celeste.

L'anima raggiunge questa meta anzitutto mediante la metempsicosi, o trasmigrazione delle anime, che comprende corpi di persone umane e di animali. I pitagorici sottostavano a severe norme di vita ascetica, che prevedevano sia il celibato, sia prescrizioni alimentari: vino, carne e fagioli, erano vietati.

I loro servizi divini erano caratterizzati dall'importanza predominante della musica, che stava in rapporto con una dottrina dei numeri come essenza di tutte le cose. Ai tempi di Silla (138-78 a.C.) giunse a Roma dall'Egitto il culto di Isis; culto che venne osteggiato dal Senato. Tiberio osteggio' i suoi seguaci e soltanto dopo Caligola il culto di Iside fu tollerato ufficialmente.

Nel sincretismo ellenistico, Iside acquisi' una importanza molto piu' grande rispetto al suo consorte Osiris. Iside divenne senz'altro la Kyria, la "signora" ed era considerata "madre delle cose" e "inizio primordiale" dei tempi. Il culto di Iside metteva pero' anche in evidenza l'aspetto umano della divinita'.

Gia' in Egitto, essa era venerata come madre di un giovane Dio, che portava lo stesso nome di Horus, l'antica divinita' dell'Egitto faraonico raffigurata sotto la forma di falco. L'epoca ellenistica predilige rappresentazioni di Iside con Horus bambino.

La Persia era la patria del Dio Mithras.

Nell'impero romano, Mitra era venerato fin dal I secolo d.C. come un Dio redentore che stava in stretto rapporto con il Sole. Il suo culto, dal quale erano escluse le donne, era diffuso soprattutto fra i soldati.

Di conseguenza, santuari di questa religione di soldati, i cosiddetti mitrei, venivano costruiti in primo luogo nelle localita' sede di guarnigioni. Erano aule relativamente piccole a pianta piuttosto estesa in senso longitudinale, affiancate a entrambi i lati da sedili di pietra per gli iniziati.

Un esempio particolarmente suggestivo si trova sotto la chiesa di San Clemente a Roma. In Grecia, Zeus, il Dio del cielo, il Signore dell'Olimpo, era al vertice degli Dei dell'antica Grecia, rappresentati in modo antropomorfo.

Zeus, figlio del titano Kronos e di Rheia aveva raggiunto questa posizione somma dopo aver spodestato suo padre che a sua volta era succeduto a Urano e a Gaia nel dominio sugli altri Dei.

Come Dio del cielo, Zeus non e' soltanto il Signore del cielo luminoso e chiaro. L'aspetto celeste della sua figura include anche il potere sul maltempo: tuono e folgore, che in epoca remota gli avevano donato i Ciclopi, figli titanici di Urano e di Gea, sono segni e mezzi della sua potenza.

Zeus che e' Dio della giustizia e dell'ordine, punisce con essi l'ingiustizia umana. L'alta considerazione che i Greci avevano della saggezza si esprime nell'attribuzione a Zeus e anche a sua figlia Athena della "metis", "intuizione, consiglio" e "saggezza". Dal grande numero di divinita' che il pantheon greco conosceva, i Greci hanno radunato le piu' importanti in una cerchia di dodici.

Anche numi non inclusi nella cerchia dei dodici hanno acquisito notevole importanza, soprattutto nella poesia greca. Helios, il Signore del sole, attraversa il cielo sul suo splendido carro.

Eos e' la Dea dell'Aurora, Aiolos e' il signore del Vento.

La coppia di gemelli, detti Dioscuri, porge aiuto agli uomini specialmente quando si trovano in difficolta' durante la navigazione. Pan era inizialmente solo il Dio dei pastori dell'Arcadia in figura di montone, protettore delle greggi e delle mandrie. Grado inferiore a quello divino avevano gruppi di esseri soprannaturali che, secondo i Greci, animavano la natura. Nelle selve e nelle fonti dimoravano i semidivini Sileni. E si distinguevano tre gruppi di ninfe: le Oreadi, le Driadi e le Naiadi, rispettivamente ninfe dei monti, degli alberi e delle fonti.

La Citta'-Stato, la greca polis, era concepita non soltanto come una comunita' di cittadini, ma anche come unita' religiosa. Il suo "nomos", cioe' l'ordinamento della comunita', comprendeva l'assetto politico-istituzionale e le usanze del culto.

Gli atti di culto si svolgevano davanti al tempio - dove era custodita l'immagine del Dio - nel "temenos", il sacro recinto che circondava il tempio e che come dice il vocabolo nel suo significato etimologico, costituiva la parte "tagliata fuori" o "separata" dal resto dell'edificio.

Oltre ai templi della polis, la religione greca conosceva anche santuari anfizianici.

Un'anfizionia era un'associazione di Stati, formata da anfizioni, cioe' dagli abitanti che "abitano intorno" al centro culturale, uniti a protezione del santuario. Delfi era il piu' importante santuario anfizionico della Grecia; intorno ad esso si riunivano dodici citta'. Secondo un mito, due aquile, che Zeus aveva lanciato a volo dalle opposte estremita' del mondo, si erano incontrate a Delfi; il Dio aveva cosi identificato in questa citta' l'ombelico della terra. Poi venne il cristianesimo.

Una volta vinta la battaglia di Ponte Milvio, l'imperatore Costantino emise l'editto di Sofia che assicurava la liberta' di culto a tutti i cristiani.

Costantino sostenne di aver veduto una croce luminosa sovrapposta al sole, dopo di che ordino' di dipingere il monogramma di Cristo sugli scudi dei suoi soldati. L'anno successivo a quello della vittoria, ripete' la solenne dichiarazione di tolleranza nei riguardi dei cristiani nota col nome di editto di Milano e arrivo' a definire il cristianesimo la religione piu' legittima e piu' sacra.

Fu cosi che Costantino, nel giro di pochi anni, introdusse tutta una serie di provvedimenti in favore dei cristiani, in base ai quali la Chiesa e lo Stato avrebbero dovuto operare nella piu' stretta collaborazione.

Vittorioso per grazia divina nei successivi concili del 314 e 325, aumento' l' autorita' della Chiesa cattolica e a Nicea (325) formulo' il Credo. Con la decisione di Costantino di convertire l'Impero al cristianesimo, i cristiani vennero a possedere una forza tale da portare avanti la politica dell'impero secondo i loro intendimenti.

La religione cattolica divento' tanto arrogante che anniento' tutti gli altri culti, assorbendone per opportunita', specie dal paganesimo, riti e credenze e distruggendone i templi.

Nel 361 sali al trono Giuliano, generalmente conosciuto come Giuliano l'apostata che pur proclamando la tolleranza per ogni tipo di religione tolse alla Chiesa cattolica i privilegi economici di cui in precedenza essa aveva goduto e fra i disordini che inevitabilmente fecero seguito al provvedimento, escluse i cristiani dai posti di insegnamento. Questo breve appunto per ricordare che i cattolici non persero tempo a occupare le scuole e i luoghi di insegnamento.

Ma il cristianesimo si era cosi bene inserito nel mondo di Roma che il paganesimo fu annientato. Fu una feroce persecuzione verso gli dei "falsi e bugiardi" per mano cristiana con delitti e stragi.

La civilta' latina, eclettica, serena, aperta, in una parola gentile e l'impero romano con essa furono soffocati dalla mentalita' intollerante, fanatica e dogmatica del cristianesimo. Non ci manchera' occasione di esaminare i fasti della carita' cristiana e le benemerenze dell'amore del prossimo.

L'odio teologico, il fanatismo cieco, le persecuzioni, le scomuniche, le guerre di religione ignote alla umanita' pagana, furono la naturale conseguenza di questa pazza propaganda. I primi imperatori non si resero conto probabilmente della natura inconsueta di questo pericolo.

Abituati alla piu' serena tolleranza di tutti i culti e di tute le sette, che convivevano e prosperavano pacificamente l'una accanto all'altra senza proselitismo e pretese di monopolio, non pensarono neppure che in qualche testa balzana potesse germogliare l'assurda idea che la verita' si potesse conseguire e la felicita' conquistare divenendo semplicemente i fedeli di una religione. Nessun culto pagano aveva mai avuto pretese di questo genere; e in tutta l'antichita' in Roma e altrove la sapienza non si otteneva mediante le credenze e i culti, ma partecipando ai Misteri.

Lo Stato poi, essenzialmente laico, astraeva dai vari culti, e fondava la sua sapienza amministrativa sopra le necessita' sociali e il puro diritto. Il diritto, scevro da ogni idea di carattere religioso, non poggiava sopra alcuna morale che ritenesse la sua origine da teorie, da postulati e da pregiudizi; ma soltanto si imperniava sopra una sana conoscenza empirica delle necessita' pratiche della vita. Senza impalcature di morali religiose o filosofiche, senza classificazioni di bene e di male.

Lo Stato sovrastava in tal modo tutti i culti e la sua autorita' non aveva limiti. Stabilitasi in Roma con la doppia autorita' spirituale e temporale la Chiesa cattolica, doveva naturalmente opporsi con tutte le sue forze al sorgere di una qualunque autorita' politica in Roma da essa indipendente.

Due autorita' politiche indipendenti e sovrane non possono sussistere nella stessa citta' e tanto meno quando una di queste e' anche autorita' religiosa. Il cristianesimo si era diffuso per gran parte dell'Europa e ogni resto di comunita' pagana era scomparso. Ma un'altra religione minacciava dall'Asia.

Il fanatismo musulmano non faceva cattiva figura a petto di quello cristiano; dall'estrema Arabia le orde asiatiche salivano su su verso l'Europa e strada facendo convertivano e conquistavano i popoli con l'argomento della scimitarra.

In Oriente l'Impero tratteneva e resisteva per secoli alla furia islamica; in Occidente, conquistata l'Africa, gli arabi minacciavano le isole e le coste tutte della penisola, passarono in Spagna e varcavano i Pirenei.

Caduto l'Impero, il cristianesimo cattolico, luterano e greco-ortodossa tornava alla Santa Alleanza e a pesare sopra tutta l'Europa.

Poi, finalmente l'illuminismo, la rivoluzione francese, Voltaire e dopo ancora un grande pensatore italiano, Giuseppe Mazzini, a portare in alto una nuova fiaccola. In questa rapida rassegna la necessita' di sintesi mi ha spesso obbligato a semplici enunciazioni o a dimostrazioni incomplete.

Ma mi premeva esporre in una visione sintetica l'immutabile paganesimo, che significa ritornare a una tradizione trenta volte secolare, al di sopra e al di fuori delle religioni, che stanno portando l'Umanita' nella preistoria.

Nietsche in "La gaia scienza" avviso' i popoli: "O cancellate le vostre venerazioni, oppure voi stessi". In una parola ritorniamo al paganesimo.

Naturalmente a un nuovo paganesimo, un paganesimo decisamente moderno, attuale in cui la storia e la scienza giocano il ruolo di nuove divinita' con eroi nuovi, come Darwin, Pasteur, Einstein.

Con nuove scoperte, nuove invenzioni e nuove conquiste, vincere il dolore, le malattie, gli odii e le violenze di ogni genere. In una sola parola verso la pace, verso la giustizia, verso la liberta' contro tutti i fanatismi religiosi, uguali e contrari. In una parola la Dea Ragione del nuovo Paganesimo contro le alienazioni di tutte le religioni che stanno svilendo il grande, nobile concetto di Dio, come inteso da Aristotele, da Voltaire, da Mazzini e dai grandi iniziati di tutti i tempi.


Aldo Chiarle


Pubblicato dal quotidiano “Avanti” il 11/11/2006


Commento:
L'autore constata le differenze tra le antiche religioni politeiste che non creavano conflitti inter-religiosi ma alimentavano una religiosita' comune ed integrata a condividerne le credenze e la spiritualita'.
Ovviamente nel finale (
Nietsche) ci indica un atteggiamento non solo laico ma irreligioso come soluzione dei problemi umani.
La soluzione e' semplicistica e non e' certo condivisibile da chi ha sensibilita' verso la sfera spiriutuale.
Se il futuro per l'umanita' e' un mondo multietnico, sicuramente i monoteismi non faranno che dividere l'umanita' e tali divisioni si radicheranno nel cuore degli uomini fondando muri di intolleranza.
Il materialismo non puo' sostituire la religiosita', poiche' solo la ricerca spirituale puo' consentitre all'uomo una vera evoluzione, ma tale "cammino" puo' realizzarsi solo nella ricerca interiore e nel condividere con gli altri i risultati di questa ricerca di ognuno di noi.
Tale cammino e' segnato fin dai tempi antichi.


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