Geroglifo antropomorfo di Hathor
DA: http://taurinorum.com/testi/Hator.html
Rappresentazione di Hathor
assimilata a Nut la Dea del Cielo.
HATHOR
***
(Hathor
-nome arabizzato con H aspirate - in egizio antico Ator
poichè è una lingua vocalizzata,
sebbene le vocali non venivano rappresentate chiaramente nella
scrittura)
***
"Siamo
Dei nel corpo della Dea,
verità
e amore sono i nostri destini.
Perciò
andate
e fate del mondo
un luogo meraviglioso
e fate
risplendere la luce nell'oscurità".
Inno di
Hathor - il risveglio di Osiride - dal Libro dei Morti
HATHOR, Gioia
d’Egitto
Ricerca di Morgan
Mac Phoenix
La Dea Hathor
rappresenta una delle incarnazioni più complete del
principio femminile per quanto riguarda il pàntheon egizio.
Il suo
nome, come meglio esplicita la variante con cui è assai
comunemente scritto, significa “Casa di Horo”
riferendosi probabilmente al mito secondo cui Horus, identificato come
dio-falco celeste e dio-sole, al termine del proprio viaggio tra i
cieli, la sera sarebbe rientrato nella bocca di Hathor per trascorrervi
la notte, godere di un sonno ristoratore e riemergere nuovamente nella
veste del sole mattutino.
La connessione
della Dea egizia con l’astro diurno è chiaramente
riscontrabile dalla simbologia della sua tipica rappresentazione che
prevede sul capo uno splendente disco solare.
Questa Dea
è connessa all’antico archetipo delle Grandi Madri
preistoriche e protostoriche, il suo culto è rimasto in vita
continuativamente per più di tremila anni. Il suo santuario
più importante si trova nell’antica Dendera , era
controllato da un corpo di sacerdotesse e sacerdoti che si occupavano
del culto ufficiale e della gestione pratica dell’intero
sistema santuariale. In quanto Madre è la Dea del parto,
della nascita e dei bambini. A questo proposito è famosa
l’antica credenza che alla nascita di un bambino la Dea si
materializzasse come le sette Hathor (o nove) che avevano il compito di
omaggiare il neonato predicendogli il suo proprio ed immodificabile
destino .
Hathor non
è solo la Signora del Cielo,la Vacca alata che diede vita al
creato, ma era identificata anche come la patrona del corpo dei morti,
suo possesso in quanto partoriti da Lei stessa. Viene spesso
rappresentata al fianco di Osiride mentre accoglie i defunti nel mondo
dell’Oltretomba.
Era Dea
dell’amore e delle passioni, un’immagine che aveva
raggiunto anche la Grecia dove infatti questa Dea veniva chiamata con
il nome del suo corrispettivo elleno: Aphrodite.
Le competenze
divine di Hathor non si limitavano però a questo,
è spesso identificata come patrona delle arti, della musica
e del canto e infatti le sue feste erano orge di ebbrezza, gioia e
musica. Famosa la festa del primo giorno dell’anno durante il
quale il simulacro della Dea veniva portato fuori dal santuario ed
esposto ai raggi del Sole Neonato.
Una Dea
multiforme insomma, un’immagine, la sua, che ci ricorda le
Grandi Dee dell’antichità come la babilonese
Ishtar o la fenicia Astarte.Strettamente collegata al mondo del
femminile, Hathor veniva invocata dalle vergini e dalle vedove per
trovare l’amore. Era la Madre di tutte le donne, che nella
sfera privata portavano avanti il suo culto domestico, protettrice
della cosmesi femminile in quanto Dea della bellezza femminile e nume
tutelare di tutte le femmine animali.
Aspetti della Dea
Il geroglifico
del suo nome mostra Hathor come una donna, la cui testa è
ornata da un paio di corna bovine tra cui brilla il disco solare. La
corona che porta sul capo sintetizza l’originale natura di
giovenca celeste, una concezione della divinità molto antica
che la accostava a questo animale simbolo di fertilità e
abbondanza, ma già in tempi antichi la fusione di elementi
antropomorfi è bovini è compiuta: la Dea si
presenta con volto di donna, ma con orecchie bovine e alte corna.
Possiamo ritrovare immagini della Dea come vera e propria
rappresentazione animale .
Ma la Dea viene
talvolta rappresentata anche sotto le spoglie di una altro animale caro
al pàntheon dell’antico Egitto: la leonessa .
Il Mito
I miti relativi a
questa Dea sono molteplici, ma forse il più famoso
è quello che ne ricorda anche il lato oscuro.
Hathor infatti
viene ricordata anche come una Dea della Distruzione, una vendicatrice
divina che ci ricorda l’immagine della hindu Kali. Il mito,
trovato tra una delle bende della tomba di Tutankhamon, racconta la
storia della “Distruzione
dell’Umanità”. Ra, il padre della Dea,
per punire gli uomini che non rendevano più i giusti onori
agli Dei, chiese ad Hathor di essere vendicato. La Dea alla richiesta
del padre si trasforma nella leonessa sanguinaria Sekhmet per punire la
tracotanza umana e uccide molti esseri umani godendo dello scorrere del
loro sangue.
Per fermare
l’ira della Dea, Ra chiede l’intervento di Thot che
“ammansisce” la Dea raccontandole delle storie tra
cui la celebre fiaba del leone e del topo, che è giunta fino
ai nostri giorni nella fortunata versione di La Fontane. Inoltre il dio
concepisce l’astuto piano di versare del vino nelle acque
della fonte Philae, dove la Dea usualmente si abbeverava. Ella cade
addormentata sotto gli effetti dell’ubriachezza e al suo
risveglio, immemore dell’ira che aveva poc’anzi
provato, scopre di essere tornata al suo aspetto di donna e viene
così riaccolta in Egitto con grandi feste ed onori.
Questo mito ci fa
riflettere sulla dualità di questa Dea, che ci ricorda gli
archetipi scoperti da Gimbutas di Dee della Vita, della Morte e della
Rigenerazione.
I nomi della Dea
Hathor (
Hwt-Hert; Het-Heru; Het-Hert) è anche conosciuta come
“La Dorata”, Nwbt in antico egizio,
“Signora del Cielo”, “Signora della
Malachite e delle Verdi Gemme”, essendo Dea del deserto dove
si trovavano molte miniere, la “Dea Lontana”
protagonista di un famoso mito , la “Vacca Divina”,
la “Dea del Confine”, dove il confine indica il
limite dell’Universo conosciuto, la “Dea
dell’Ovest”.
Riti per Hathor
In epoche remote,
si invocava l'intercessione di Hathor per creare abbondanza a livello
personale (che poteva essere l'esito favorevole di una storia d'amore)
nonché nell'ambito della comunità (un abbondante
raccolto in grado di sfamare tutti).
E voi, in cosa
vorreste che Hathor contribuisse a creare abbondanza? utilizzate questi
antichi riti per creare la vostra offerta per Hathor, apportatrice di
abbondanza.
Uno di questi
riti prevedeva l'obbligo di condurre le mucche al pascolo e di
mungerle, versando quindi il latte appena munto sul terreno affamato,
come sacrificio libatorio per la Dea. L'esecuzione di questo rito
avveniva nell'auspicio di persuadere Hathor a mandare la pioggia che
avrebbe favorito la crescita del raccolto. Questi gesti nascevano dalla
speranza di indurre una magai riflessa, nella convinzione che un'azione
compiuta su scala ridotta per ottenere l'esito auspicato potesse
realizzarlo, riflettendo per incanto - come sopra - così
sotto. Un rito analogo, anche se più semplice, praticato
dagli egizi per compiacere Hathor, prevedeva l'impiego di acqua
potenziata magicamente, che veniva spruzzata sulla terra.
Per favorire la
realizzazione dei vostri sogni di abbondanza, prendete una candela di
colore oro per invocare la divinità dorata. Utilizzando un
oggetto appuntito, incidete sulla superficie il vostro nome e il motivo
per cui desiderate l'aiuto di Hathor.
Ponete
la candela in un luogo sicuro e accendetela. A questo punto prendete
una ciotola di acqua limpida e benedite l'acqua immergendovi la candela
accesa, come gli egizi solevano fare migliaia di anni orsono. Quindi
spruzzate l'acqua santificata sulla terra. Sappiate che con questo
gesto, voi spargete le vostre speranze attraverso il mondo. Per tre
notti successive a questo rito, accendete la vostra candela a Hathor e
pensate a ciò che avete chiesto - e a ciò che
potete fare per aiutarla affinché lei vi aiuti a realizzare
il vostro desiderio.
Bibliografia
Patricia
Monaghan, “Dizionario delle Dee e delle Eroine”,
edizioni Red
Maria Carmela
Betrò, “Geroglifici”, Arnoldo Mondadori
Editore
Stephanie Cass,
“Hathor”, http://www.pantheon.org
Sergio Donadoni,
“La religione egiziana”, in “Storia delle
religioni. Le religioni antiche”, Laterza
Kris Waldherr, La
Dea Interiore, Xenia