Divinità dimenticate

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Divinità dimenticate
Mercoledì 24 luglio il quotidiano “La Repubblica” ha pubblicato un articolo del grande scrittore Alberto Arbasino dal titolo
“Le divinità dimenticate del nostro quotidiano “. A noi questo articolo è piaciuto molto ed

abbiamo invitato gli iscritti e le iscritte di alcune liste Pagane ad inviare a “Li Repubblica” una e-mail di apprezzamento.
Al mio “appello” hanno risposto alcune persone, fra cui il mio amico Dervan, la mail del quale mi ha colpito molto.

Le divinità dimenticate del nostro quotidiano

Alberto Arbasino

Anche ninfe e sirene appartengono alla nostra identità nazionale
Ma tutti sembrano averlo rimosso

ANCHE le più vaste e impegnative prediche delle nostre massime autorità religiose appaiono tutte intente a
riaffermare le indicazioni della Bibbia, e a raccomandare la convivenza con l’islam. Un impegnativo
programma. Però rimuovono ogni accenno a un dato reale: la perfetta coesistenza quotidiana e millenaria fra
divinità cattoliche e pagane, su tutto il nostro territorio.
Uno dei rari fatti fondamentali e positivi, per tutti noi.
Altro che le solite divisioni strumentali fra cattolici e laici di rappresentanza e di immagine: mentre chiunque sa
e vede, bene che siamo quasi tutti osservanti o miscredenti a seconda delle ore del giorno e delle circostanze
della vita. Fra il pubblico e il privato, dal battesimo coi nonni alle ultime parole famose. Così come siamo,
i contemporaneamente italiani e anti-taliani, del resto. E’ la nostra famosa “identità nazionale”, signorie mie.
Con una inveterata e sincera vocazione e assuefazione alle mediazioni e ai compromessi di posizione e di
comando.
Ma nel caso dei culti pagani, la ferocia cristiana attraverso i secoli fu sempre più furibonda che le ostilità contro
i “perfidi giudei” o i “cani infedeli”. Distruzioni, massacri, iconoclastie, profanazione di tombe. Contro una
religione, oltre tutto, puramente spirituale. Fatta solo di miti e di simboli. Priva di organizzazioni o di eserciti, di
gerarchie istituzionali, bracci secolari, autorità terrene, comunità che dicono la loro.
E certamente i dotti stranieri hanno parlato spesso di rinascita del pensiero antico e della trasmigrazione delle
immagini mitiche sopravviventi. Però Giove e Giunone e Venere e Marte e Minerva e Diana e Apollo (con le
sue Muse) e Nettuno e Bacco ed Esculapio e Mercurio e Cupido e il resto della grande troupe classica hanno
sempre vissuto e lottato qui insieme a noi. E in ottima posizione, in tutti i “luoghi della memoria” (come i
Musei), in compagnia di Gesù e della Madonna e di tutti gli Angeli e i Santi della serie cristiana, nonché di
Sansone e Dalila, Abramo, Davide, Giuditta, Susanna, Salomone... E in certi casi (Venere-Afrodite, Eros-
Cupido) appaiono insostituibili, perché non si sono presentate divinità così specifiche.
Quindi, tutto OK per noi adesso: Mosè con Maometto con le Tre Grazie con Buddha, senza pregiudizi monoculturali.
Siamo italiani e cattolici vaccinati a tutto: trasversali e di confine. E si continua a vivere tra Ninfe,

Sirene, Amorini e Satiri, benché figure non riconosciute dalle autorità ufficiali. E dunque trattate come “sans papiers”,
anche se sono nate e vissute sul territorio; e le frequentiamo ogni giorno, con i beati e i martiri. Senza

pregiudizi né intolleranze...

Pubblicato su “Li Repubblica” il 24 Luglio 2002


Date:    Thu, 25 luI 2002 09:52:06 +0200
To:    rubrica.lettere@repubbtica.it
Subject:    Noi le ricordiamo ogni giorno

Gentile redazione,

vorrei con la presente manifestare l’apprezzamento mio personale e dell’organizzazione che rappresento all’articolo di Alberto
Arbasino “Le divinità dimenticate del nostro quotidiano”.
Vivo in Repubblica Ceca e sono in stretto contatto con numerosi gruppi dell’Europa centro orientale (ex blocco sovietico) che
hanno prima cercato e poi ritrovato quelle divinità che come dice Arbasino la “ferocia cristiana” aveva schiacciato. La nostra
organizzazione si chiama Rodna Vira che in italiano si può tradurre come Fede natia. Ben presto verremo registrati nel nostro
paese come organizzazione religiosa in grado di poter autonomamente celebrare matrimoni, funerali e funzione di assistenza nelle
Forze Armate, così come avviene già in molti altri paesi progrediti e non soffocati politicamente dalle influenze di un’unica
chiesa. E’ un modo per fare si che le cosiddette “divinità dimenticate” siano accanto a noi in questa fase di grande rinascita
culturale e di ritorno alle fedi tradizionali non monoteiste.
Cordialmente
Dervan Slovanic'
Rodnd Vfra
Repubblica Ceca

Bak

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