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TUHALA
Estonia: il Pozzo della Strega di Tuhala
RISPETTO - «I cristiani non hanno rispetto per la
natura», ha detto all'International Herald Tribune Ellu Rouk,
aggirandosi insieme ad altre decine di persone intorno al Pozzo della
strega a Tuhala, che è tornato a sgorgare acqua gorgogliante
per la prima volta dopo tre anni, attirando pellegrini e curiosi da
ogni angolo del Paese baltico. L'interesse per il fenomeno carsico del
Pozzo della strega è il simbolo più evidente
delle tradizioni animistiche pre-cristiana, che in Estonia (una delle
ultime zone d'Europa a essere cristianizzate a furia di crociate
iniziate alla fine del XII secolo e terminate alla fine del XIV) non
sono mai scomparse del tutto e che, dopo l'indipendenza seguita ai 50
anni di ateismo di Stato durante l'occupazione sovietica, sono tornate
in superficie senza più aver necessità di
nascondersi.
Mito - Il Pozzo della strega sorge in una zona carsica, ricca
di cavità e corsi sotterranei. Quando piove molto, come in
questo periodo, le condotte si riempiono e vanno in pressione, e
l'acqua trova sfogo emergendo solo per pochi giorni fumante in
superficie: è più calda rispetto alla gelida aria
circostante. La leggenda, invece, racconta che le streghe di Tuhala
sono solite fare una sauna sottoterra, battendosi vigorosamente con
rami di betulla. Ogni tanto la loro attività è
così intensa che l'acqua erompe dalle cavità,
alcune grandi e sufficienti a far cadere dentro un cavallo. O una
persona. «L'Estonia è piena di magie»,
dice Mari-Liis Roos, arrivata a Tahula con marito e figlio.
«Sono cose difficili da descrivere. A volte non si vuole
spiegarle, sono fatti personali».
ANCESTRALE - E' il ricordo ancestrale delle vecchie religioni
della zona, il Taarausk o Taaraismo, le cui divinità
venivano adorate nelle foreste, e il Maausk, che si può
tradurre come fede nella terra. «Nel mio giardino
c'è una betulla, così potente che un vicino
cattivo ha cercato di ucciderla», confessa Rouk.
«È un'eredità lasciatami da chi c'era
qui prima di me. Il Dio estone Taara è vivo:
esiste davvero. Ma c'è gente che vorrebbe
liberarsene». Il neopaganesimo di ritorno si unisce quindi
con un profondo amore della natura (oggi si direbbe
«ecologia») che fa parte del patrimonio degli
estoni. «Mia suocera mi raccontava che ai suoi tempi la gente
lasciava soldi e cibo al ginepro sacro e parlava di stanze sotterranee
nascoste sotto i campi», racconta Evi Tuttelberg, 80 anni,
che vive in una fattoria vecchia di cinque secoli vicino al pozzo
magico. Poi sono arrivati i russi sovietici a imporre l'ateismo di
Stato. «Nessuno parlava di
queste cose», dice la donna.