Racconti sull'umanità - Greca Classica - 01-

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Racconto delle ere dell'umanità
Tratto da “Opere e giorni” di Esiodo

“...Prima una stirpe aurea di uomini mortali, fecero gli immortali che hanno le olimpie dimore.
Erano ai tempi di Crono, quand'egli regnava nel cielo; come Dei vivevano, senza affanni nel cuore,
lungi ed al riparo da pene e miseria, né per loro arrivava la triste vecchiaia, ma sempre ugualmente forti di gambe e di braccia,
nei conviti gioivano, lontano da tutti i malanni; morivano come vinti dal sonno, e ogni sorta di beni
c'era per loro; il suo frutto dava la fertile terra senza lavoro, ricco ed abbondante, e loro, contenti,
sereni si spartivano le loro opere in mezzo a beni infiniti, ricchi d'armenti, cari agli Dei beati.
Poi, dopo che la terra coprì questa stirpe, essi sono demoni (1), per volere di Zeus il grande,
benigni sulla terra; custodi degli uomini mortali, della giustizia hanno cura e delle azioni malvagie,
vestiti di nebbia, sparsi ovunque per la terra, datori di ricchezza: ebbero infatti questo onore regale.
Come seconda stirpe, peggiore assai della prima, argentea, fecero gli abitatori delle olimpie dimore,
né per l'aspetto all'aurea simile né per la mente, né per cent'anni il fanciullo presso la madre sua saggia
veniva allevato, giocoso e stolto, dentro la casa; ma quando cresciuti giungevano al limite della giovinezza
vivevano ancora per poco, soffrendo dolori per la stoltezza, perché non potevano da tracotante violenza
l'un con l'altro astenersi, né gli immortali venerare volevano, né sacrificare ai beati sui sacri altari,
come è legge fra gli uomini secondo il costume.
Allora costoro Zeus Cronide li fece morire, adirato, perché gli onori non vollero rendere agli Dei beati che possiedono l'Olimpo,
E poi, quando anche questa stirpe la terra ebbe coperto, costoro inferi beati sono chiamati presso i mortali,
geni inferiori, ma onore anche alla loro accompagna.
Zeus padre una terza stirpe di gente mortale fece, di bronzo, in nulla simile a quella d'argento,
nata da frassini, potente e terribile: loro di Ares avevano care le opere dolorose e la violenza, né pane
mangiavano, ma d'adamante avevano l'intrepido cuore, tremendi; grande era il loro vigore e braccia invincibili
dalle spalle spuntavano sulle membra possenti; di bronzo erano le armi, di bronzo erano le case,
col bronzo lavoravano perché il ferro non c'era.
E costoro, dalle loro proprie mani distrutti partirono per la tenebrosa dimora di gelido Ade,
senza fama; la nera morte per quanto temibili li prese e lasciarono la splendente luce del Sole.
E poi, dopo che anche questa stirpe la terra ebbe nascosto,
di nuovo una quarta, sopra la terra feconda, fece Zeus Cronide, più giusta e migliore,
di Eroi, stirpe divina, che sono detti semidei, anteriore alla nostra terra infinita.
Questi li uccise la guerra malvagia e la battaglia terribile
alcuni a Tebe dalla sette porte, nella terra di Cadmo, combattendo per le greggi di Edipo,
altri poi sulle navi al di là del grande abisso del mare condotti a Troia, a causa di Elena dalle belle chiome;
là il destino di morte li avvolse; ma poi lontano dagli uomini dando loro vitto e dimora
il padre Zeus Cronide della terra li pose ai confini.
Abitano con il cuore lontano dagli affanni nelle isole dei beati presso Oceano dai gorghi profondi,
felici eroi ai quali dolce raccolto tre volte in un anno abbondante, produce il suolo fecondo,
lontano dagli immortali, ed hanno Crono per re; ...lo liberò infatti il padre degli Dei,
ed ora con quelli, ha il suo onore, come conviene.
Zeus, poi, pose un'altra stirpe di uomini mortali dei quali, quelli che ora vivono...
Avessi potuto io non vivere con la quinta stirpe di uomini e fossi morto già prima oppure nato dopo,
perché  ora la stirpe è di ferro; né mai di giorno cesseranno da fatiche ed affanni, né mai di notte,
affranti; e aspre pene manderanno a loro gli Dei, Però, anche per questi, ai mali si mischieranno dei beni.
Ma Zeus distruggerà anche questa stirpe di uomini mortali quando nascendo avranno già bianche le tempie;
allora né il padre sarà simile ai figli né i figli al padre; né l'ospite all'ospite, né l'amico all'amico
e nemmeno il fratello caro sarà come prima; ma ingiuria faranno ai genitori appena invecchiati;
a loro diranno improperi rivolgeranno parole malvagie, gli sciagurati, senza temere gli Dei; né
ai genitori invecchiati di che nutrirsi daranno; il diritto starà nella forza e l'uno all'altro saccheggerà la città.
Né il giuramento sarà rispettato, né lo sarà che è giusto o dabbene; piuttosto l'autore di mali e l'uomo violento
rispetteranno; la giustizia sarà nella forza e coscienza non vi sarà; il cattivo porterà offese all'uomo buono
dicendo parole d'inganno e sarà spergiuro; l'invidia agli uomini tutti, miseri,
amara di lingua, felice del male, s'accompagnerà col volto impudente.
Sarà allora che verso l'Olimpo, dalla terra con le sue ampie strade, da candidi veli coperte le belle persone
degli immortali alla schiera andranno, lasciando i mortali. Vergogna e Sdegno: i dolori che fanno piangere resteranno
agli uomini e difesa non ci sarà contro il male”.

    •  (1) Il termine “demoni” non è da intendere in senso negativo come lo suggerisce la cultura cristiana,
    • ma indica delle creature spirituali, in questo caso con caratteristiche positive, che assistono il genere umano.
    • Analogamente al “popolo piccino” della milologia Celta.

Commento sulle ere dell'umanità

La prima Era si apre come "l'era dell'Oro".
Innanzi tutto la prima Era si apre descrivendo un'umanità ormai evoluta. Dalle mederne deduzioni sientifiche la possiamo inquadrare un un tempo non eccessivamente remoto.
Probabilmente è l'inizio dell'attuale ciclo.
Presumibilmente, almeno 20000 anni fa, sebbene non sia possibile rilevarlo con esattezza.
Si può dedurre che sia verso la fine o appena dopo il periodo neoilitico.
L'era dell'ORO quindi può essere attinente alla scoperta dei metalli allo stato naturale.
L'oro è il metallo che si trova allo stato puro, ed è forse il primo metallo ad essere stato scoperto e lavorato.
Quindi era conosciuto l'uso del forno ad alta temperatura.
Tale periodo è quello conosciuto anche dal vasellame in terracotta. 
Sicuramente l'umanità non contava numerosi individui, nel suo complesso.  Per lo più vivevano in tribù poco numerose, dedite alla raccolta e anche alla caccia, o all'arigianato locale.
In questo periodo piuttosto remoto, ma già civile, l'umanità era composta da alcune migliaia  di abitanti in tutto il globo, di conseguenza i motivi di contesa fra le tribù erano sicuramente molto rari.
E' anche chiaro dal racconto che gli insediamenti umani si estendevano in zone climatiche particolarmente favorevoli, ove il clima era generalmente mite.
Le contese tra queste tribù erano talmente rari e forse anche incruente, per cui non vennero ricordate dalle generazioni successive: tanto più che le tribù si incontravano con una certa rarità. Possiamo credere che avvenissero in coccasioni di scambi di prodotti, feste, o incontri sociali. Anche le malattie infettive non esistevano, se non sporadicamente, poichè era difficile il propagarsi di epidemie.
Si può anche pensare che gli individui nati sani potessero vivere molto a lungo e per lo più soggetti a morire di vecchiaia.
La vita particolarmente lunga, può essere stata tramandata nei racconti delle generazioni successive, nelle leggende o forse come fatto reale, ma sicuramente, in questo periodo, non mancava il cibo e non era necessario  il duro lavoro. Gli uomino avevano a disposizione molto tempo libero che dedicavano anche alla vita interiore, ai rapporti sociali, alla spiritualità.

Poi segue la seconda Era.
La cosidetta Era dell'Argento a significato di nuove scoperte di metallurgia, infatti l'argento può rappresentare anche il secondo metallo scoperto ed utilizzato dall'uomo.
Qui vi è il sentore di un'umanità più numerosa e della necessità delle migrazioni da parte delle tribù che occupavano le zone climaticamente migliori del pianeta.
Ecco che la vita comincia a diventare più difficile, e la famiglia ristretta, diventa necessaria per la sopravvivenza delle nuove generazioni.
Quindi accudiscono i figli, non più intesi come membri della tribù, ma come figli prori. Ciò determina un affetto possessivo da parte delle madri, che tendono ad accudire i figli fino all'età adulta ed oltre.
I legami famigliari sono quindi protratti oltre l'infanzia, e vengono mantenuti oltre l'adolescenza per un periodo lungo, si cita infatti: "100 anni"  a significare una protezione famigliare protratta oltre l'età dell'autosufficienza.
Gli adulti, in particolare le madri, ritardano o impediscono di fatto la maturità dei loro figli; diversamente da quando avveniva  nell'età dell'oro.
Si cita che rimanevano infanti, cioè immaturi , tanto da non sopravvivere a lungo dopo la dipartita dei genitori, in particolare della madre.  Poichè sicuramente l'età dell'Argento è un periodo in cui l'umanità ha una struttura matriarcale. I figli maschi accuditi a lungo saranno solo in grado di una funzione prevalentemente riproduttiva, ed hanno un peso sociale irrilevante.
Quindi la saggezza maschile tarda a venire, o non si sviluppa affatto. Moriranno prima di raggiungere la vera maturità.
Di conseguenza, l'umanità non cercherà più la spiritualità interiore, poiche le donne, madri, sono occupate ad accudire i figli e non hanno il tempo per dedicarsi alla spiritualità. I figli troppo accuditi e viziati non si preoccupano di altro che di cose vane: "Non adorerenno più gli Dei". Ciò sottintende che mancando una maturità umana evoluta gli uomini si limiteranno tutt'al più all'aspetto esteriore delle religiosità, oppure dimenticano anche questa:  perdono la capacità di interagire col mondo Superiore.
Con questa Era la decadenza dell'uomo è ormai iniziata e continuerà a peggiorare nelle ere più moderne.

Anche questa stirpe ad un certo punto tramonta (per volere di Zeus).
Seguirà l'era del Bronzo che rappresenta anche un'ulteriore scoperta della tecnologia dei metalli con la lega di Rame e Zinco, lega non facile da creare, quindi una vera scoperta innovativa.
Il nuovo metallo consente la costruzione di nuove armi resistenti ed efficenti.
L'umanità ormai ha perso la saggezza dell'era dell'Oro, e i conflitti erano già iniziati nell'Era dell'argento.
Qui diventano vere guerre di potere e di dominio tra i popoli.
Finisce l'Era matriarcale e comincia un'era patriarcale, di guerrieri che segnano i destini dei loro popoli.
L'umanità è ora costituita da popoli di diverse etnie e gli uomini sono molto più numerosi.
Le risorse naturali spontanee non bastano per sfamare tutti, masce la pastorizia e l'agricoltura.
Si deve lavorare la terra per sopravvivere ed ora le popolazioni vivono anche in zone climatiche più difficili ove le stagioni rappresentano delle fasi climatiche ben diverse durante l'anno. 
Ogni popolo si arma, si creano eserciti di guerrieri, forti e crudeli che si conbatto o si alleano per dominare le terre feconde e coltivabili o per dominare su chi lavora le terre, ed arricchirsi.
Ecco il periodo delle grandi civiltà in lotta fra loro.
Ma in questa Era vi sono anche dei guerrieri particolari, di particolare valore, e di particolare generosità: gli Eroi.
In questa era di lotte, di guerre rimangono però inalterati certi principi nobili: il coraggio, la lealtà, la generosità.

Ma ad un certo punto nasce l'ultima era che soppianterà l'era del Bronzo: l'era del Ferro.
E' l'era attuale, la più decadente.
Non scompaiono le guerre, ma in aggiunta scompaiono i valori morali dei guerrieri antichi.
Non vi è più lealtà, ma inganno, ipocrisia, codardia.
Neanche nelle famiglie non sopravviveranno più i vecchi principi, persino tra famiglari di primo grado vi saranno dissidi, tradimenti, financo crimini.
I padri violenteranno i figli o le figlie, ed altrettanto i figli uccideranno le madri o i padri, e se non lo faranno, aspireranno in segreto, la dipartita dei padri per impossessarsi dei loro beni prima della loro morte naturale...
Queste ed altre cose le sappiamo poichè sono nelle cronache odierne.


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